Attentato Barcellona, spunta il nome di Ahmad Alkhald: “Confezionò le bombe usate per le stragi di Parigi e Bruxelles”

ago 22, 2017 0 comments

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Di Marco Pasciuti
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C’era il suo dna sui resti del gilet esplosivo azionato da Brahim Abdeslam al Compton Voltaire e sulla cintura abbandonata da suo fratello Salah a Montrouge, la notte del 13 novembre 2015. Sui documenti risulta come Ahmad Alkhald ed è considerato l’artificiere che ha confezionato gli ordigni usati per le stragi di Parigi e Bruxelles. Ora il suo nome spunta anche per la strage di Barcellona: secondo fonti d’intelligence, agli inizi di luglio ha incontrato a Marsiglia due membri della cellula, tra cui l’ideologo del gruppo Abdelbaki Es Satty, per insegnare loro a maneggiare il Tatp e costruire un ordigno con le 120 bombole di butano ammassate nella casa di Alcanar. Un altro tassello in un puzzle che, se l’ipotesi fosse confermata, andrebbe sempre più allargandosi: il gruppo di ragazzini indottrinati dall’imam di Ripoll era in contatto con personaggi di altissimo livello della rete jihadista europea.
Washington lo considera un “leader di Isis“. Il 17 agosto, stesso giorno degli attentati, il Dipartimento di Stato Usa lo aveva inserito insieme ad Abu Yahya al-Iraqi nella lista dei Specially Designated Global Terrorists (la stessa in cui figura Abu Bakr Al Baghdadi) in base alla “sezione 1(b) dell’ordine esecutivo (EO) 13224. EO 13224”, che “impone severe sanzioni ai cittadini stranieri che hanno commesso, o sono in grado di commettere, atti di terrorismo che minacciano la sicurezza dei cittadini statunitensi o della sicurezza nazionale, della politica estera o dell’economia degli Stati Uniti”. Un provvedimento emanato per bloccare tutti i suoi beni e partecipazioni soggetti alla giurisdizione degli Stati Uniti allo scopo di “impedire l’accesso alle risorse necessarie a pianificare e compiere altri attacchi terroristici”. Siriano, Alkhald è ricercato a livello internazionale ed è oggetto di un mandato d’arresto francese.


È stato emanato il 20 dicembre 2016 dal giudice istruttore francese insieme a quello destinato a Osama Krayem, detenuto in Belgio, considerato uomo di collegamento tra i gruppi di Parigi e Bruxelles e considerato dagli inquirenti preziosa fonte di informazioni. Le generalità di Ahmad Alkhald, nato il 1° gennaio 1992 ad Aleppo, compaiono sul passaporto siriano a disposizione delle autorità francesi, che lo ritengono falso. Il ricercato era stato registrato con quel nominativo il 20 settembre 2015 come rifugiato sull’isola di Leros, in Grecia. Pochi giorni dopo, nella notte tra il 2 e il 3 ottobre, annotano ancora gli inquirenti, si era incontrato a Ulm, in Germania, con Salah Abdeslam, unico rimasto in vita degli attentatori che colpirono la capitale francese, che gli aveva consegnato una falsa carta d’identità belga intestata a Yassine Noure, realizzato nel laboratorio di Saint-Gilles, nel quale erano stati confezionati i documenti fasulli utilizzati dagli autori degli attacchi.

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